martedì 31 gennaio 2012

COPE 2 : "Defiance" @ Galerie MATHGOTH, Paris



A soli sei mesi dalla sua prima esibizione parigina: "Burning hearts", COPE 2 uno dei più grandi artisti nella scena del writing newyorkese e mondiale, si cimenta in una nuova mostra presso la galleria MATHGOTH.
Per chi fosse così fortunato da ritrovarsi nei dintorni della capitale francese, "Defiance" aprirà i cancelli il prossimo 18 Febbraio.

SKIN: Un film di Ryan Hope






Il tatuaggio come una delle arti superiori. L'unica dove non si può buttare una "tela" malriuscita. Il rapporto tra questa disciplina e tutto ciò che ruota attorno alla fashion culture. Il feticismo per un corpo che si trasforma in strumento di un'elevata espressione artistica, una vera e propria "incarnazione" dell'arte.




Ecco alcune delle questioni affrontate magistralmente in questo incredibile film-documentario diretto da Ryan Hope.
Artista visivo britannico, noto ormai nella scena per la sua capacità nel miscelare la moda con l'arte, conferendo ad ogni sua opera, statica o in movimento, quella particolare mistura di stile e resa grafica. Il tutto speziato da punti di vista accattivanti e atmosfere avvolgenti, grazie al particolare stile in "presa diretta", capace di porre lo spettatore nella sedia affianco al protagonista.



Cliccando qui potete vedere il documentario intero.



domenica 29 gennaio 2012

OBEY by Shepard Fairey




Volendo andare con ordine dobbiamo partire dal 1989, anno in cui nella scena skater fanno la loro comparsa prima a Providence, e da li a poco in molte altre città degli USA, i primi stiker "Andre the Giant Has a Posse". Questa vera e propria campagna può essere spiegata come un esperimento di fenomenologia. Martin Heidegger descrive la fenomenologia come "il processo del lasciare che le cose si manifestino da sé". La fenomenologia cerca di permettere alle persone di vedere chiaramente qualcosa che è proprio sotto i loro occhi ma è in qualche modo oscurato; qualcosa di così scontato che diventa invisibile all'osservazione astratta.

Quest'articolo ovviamente non vuole essere una lezione di filosofia; si limita a citare l'incipit del manifesto della OBEY (per leggerlo clicca qui ) così com'è stato scritto da Shepard Fairey: graphic designer, illustratore e artista urbano a pieno titolo, con opere esposte nei più importanti musei del mondo, dal MoMA di New York al V&A di Londra. La sua opera più conosciuta è forse il poster "HOPE" del 2008 con il quale ha appoggiato la candidatura del presidente Obama. Ma quelle che impressionano di più sono sicuramente le enormi superfici in pieno stile Orwelliano (ed ovviamente esiste un'edizione di "1984" e de "La Fattoria degli Animali" curata nella grafica di copertina dallo stesso Faiery), dove la potenza dei colori è il risultato della loro essenzialità. 


Immagini seriali di una rivoluzione, una PROPAGANDA fatta di manifesti tanto simili a quelli delle dittature del novecento per impostazione, quanto diametralmente opposti nel richiamo ad una coscienza collettiva.









 Fairey ha lasciato le proprie impronte anche nel nostro paese: 

Tombino - Milano.
Parete - Venezia, Accademia.










                                                          






Spaziando in ambiti così diversi OBEY poteva forse esimersi da una linea d'abbigliamento? Certo che no.
Ma OBEY CLOTHING non è il semplice limitarsi a trasferire le opere di Shepard Fairey su magliette
come quelle che si possono sempre acquistare ad un concerto, stampate la settimana prima. 
 
Lo stile è semplice, pulito e nemmeno tanto autoreferenziale quanto ci si potrebbe aspettare. Il faccione di Andrè the Giant impera solo sotto forma di mini logo, ma la ricercatezza deidettagli non fa pesare la cosa; un esempio su tutti - splendido New Era con logo standard ripreso nel dettaglio sulla parte inferiore del frontino. 

In linea di massima quindi per qualcosa che si noti al primo colpo d'occhio oltre alla classica t-shirt con stampa, il rimando è agli accessori: come le bandane - veri e propri arazzi in miniatura, i cappelli, le borse (tra cui i vari "porta-") e anche tutte le chincaglierie che, questa volta possiamo dirlo con sicurezza,sono piccole opere d'arte seriali. "Arte per asporto" a tutti gli effetti.



Dopo tutto questo, provare a fornire una definizione esaustiva di OBEY diventa un compito sempre più arduo. Stiamo parlando di un'artista, un semplice grafico? Oppure un movimento? Un'espressione di strada? Uno stile di vita? 
In tutto ciò, ritroviamo le caleidoscopiche sfaccettature di un estro politropo e multiforme, apprezzabile  proprio per la sua molteplicità ed estensione.






Alx


Tony Hawk intervista Tyler The Creator




Il mostro dello skate si improvvisa giornalista per raccontarci, tramite quest'intervista cazzona, l'ascesa di  Tyler Okonma ( Nato il 6 marzo del 1991), uno tra gli street-entrepeneur più in vista al momento.

Con la sua crew di desperados: ODD FUTURE WOLF GANG KILL THEM ALL, fuori dalla scena Losangelina sta prendendo il controllo degli States.

All'attivo gli troviamo già due album musicali da solista (Bastard, Goblin) e un terzo di prossima uscita che si intitolerà Wolf, previsto per Maggio 2012. Produttore di un neonato gettonatissimo clothing brand che si richiama al nome della sua gang. Protagonista di un programma su MTV: Loiter Squad. E inoltre, lo scorso anno, è stato pure vincitore di un MTV Video Music Awards in qualità di "Best New Artist".

Credetemi, siamo solo all'inizio.



Se vi va di approfondire, cliccando qui potrete informarvi meglio su questa cricca di folgorati.



                                                                                                                                                 



venerdì 20 gennaio 2012

ROCAWEAR X TRANSFORMERS



Rocawear & Transformers celebrano assieme l'uscita di "The Dark Side Of The Moon", con una serie di magliette che uniscono frasi celebri del rapper Jay-z (fondatore del brand), e i vari personaggi della trilogia.


giovedì 19 gennaio 2012

"Goldfish Salvation" di Riusuke Fukahori


Ecco un video di presentazione di  Riusuke Fukahori per la sua esposizione di debutto a Londra, presso la galleria ICN.  L'incredibile effetto tridimensionale che riesce a raggiungere è dato da una combinazione di colori acrilici e resina trasparente.





lunedì 16 gennaio 2012

Whiskyes & Fine Spirits - una passione a 40,3°



Una visita alla Jameson & Sons distillery a Dublino seguita da una degustazione di Jameson (irish whisky), Johnny Walker (Blended Scotch) e Jack Daniel's (straight bourbon whiskey). Un passaggio in una vecchia colonia creola nell'oceano indiano, adibita a produzione di vaniglia ed a distilleria di rhum.

Queste due esperienze mi hanno iniziato al mondo affascinante e ricchissimo del whisky e dei liquori pregiati in generale. Il sublime connubio di tradizioni ancestrali e della tecnica moderna ci permette oggi di assaporare distillati che non meritano di restare confinati in un cocktail o nella credenza del nonno, non fosse altro per rispetto del processo di produzione, che può variare in media dai 7 ai 20 anni, per non parlare dei whisky d'eccezione che possono essere lasciati ad invecchiare anche di più.

Dal Gaelico "usquebaugh" (o "water of life", il latino "aqua vitae"), il distillato di malto (orzo germinato) divenne foneticamente "husky" et poi "whisky" in Inglese. Una delle leggende vuole che San Patrizio abbia introdotto in Irlanda nel V secolo DC, i segreti della distillazione appresi in Spagna e Francia
Qualunque ne sia l'origine, il suo sviluppo fu come spesso accade frutto del caso, o meglio dello spirito di adattamento dell'Uomo ai limiti dei suo ambiente.

Grazie a madre natura, che privo' certi Paesi di buone viti da vino, la distillazione inizialmente applicata alla produzione di profumi e di liquori derivati dal vino (i "brandy") fu applicata ai cereali fermentati, l'orzo in particolare, diventato malto dopo la germinazione.

Gli ingegnosi scozzesi meritano un ringraziamento speciale per aver introdotto l'uso delle torba come combustibile per scaldare l'orzo e farlo germinare, aggiungendo quel gradevolissimo gusto affumicato (o torbato, se si vuole) così' tipico dello "Scotch". Termine, quest'ultimo, "DOC" unicamente utilizzato per designare i whisky scozzesi, divisi geograficamente in 4 zone : Highlands, Lowlands, Speyside e le varie isole (Islay, Skye etc).

Gli Irlandesi invece rimasero più fedeli al procedimento di riscaldamento dell'orzo inodore tradizionale, e della tripla distillazione (gli scozzesi distillano due volte), offrendoci un tipo di whisky più "smooth" (liscio, amabile, rotondo?).

Non dimentichiamo poi il ruolo estremamente importante delle botti nelle quali questi spiriti sono messi ad invecchiare, barili già utilizzati per la maturazione di liquori come il porto, lo sherry, o ancora il madeira, le cui note fruttate si mescolano nel corso degli anni al whisky, dando a ciascuno le sue caratteristiche distintive.

Terminerei questa generalissima e rapidissima introduzione, che non fa che sollevare impercettibilmente il velo su questo mondo spesso sconosciuto citando i "bourbon", whisky americani (quindi "whiskeys") derivati dal mais, distillati una sola volta, e invecchiati in botti vergini, con un sapore quindi radicalmente diverso dai distillati di malto celtici visti sopra.

Per chi volesse saperne di più sulla storia del whisky ecco qui un sito interessante (in inglese).




FC



domenica 15 gennaio 2012

Kickstarter.com



Kickstarter.com - Una piattaforma alternativa per lo sviluppo di progetti innovanti e creativi.
Basata su due semplici principi:
- Una buona idea, comunicata bene, puo' diffondersi velocemente e andare lontano;
- Un gruppo di persone numeroso puo' essere la migliore fonte di supporto finanziario e d'incoraggiamento.

Un modo diverso per artisti, cineasti, musicisti, designers, scrittori e altri ancora per dare vita ai loro progetti, e ai loro sogni.

Clicca qui per accedere al sito.


FC

La Coka Nostra - Malverde Market


A voi il nuovo singolo del collettivo tra i più massicci degli States. Prodotta da Ill Bill, dritta dall'elleppì di prossima uscita: "MASTERS OF THE DARK ARTS", nei negozi a Maggio 2012.
I fotogrammi disturbanti che potete vedere sono tratte dal controverso lavoro di Alejandro Jodorowski: La Montagna Sacra, pellicola dalla forte carica surreale e simbolista.

"Please allow me to introduce myself..."

Ho deciso di condividere con voi tutto ciò, che come un bombardamento, continua a plasmare sia la mia superficie che la mia interiorità.
Se mi permettete di usare l'appellativo del maestro Fulci, come un terrorista dei generi vi farò trovare spunti dalla provenienza più disparata: vari tasselli con cui arricchire il mosaico della vostra quotidianità, che a volte scivola senza essere caratterizzata e personalizzata come vorreste. Materiali di ristoro per la sempre più ampia richiesta di emancipazione dalla massa. Un primo soccorso contro la lobotomizzazione imperante.

Dalla mise per la sopravvivenza  urbana, alle ultime scintille d'arte a noi contemporanea. Dalla saggezza filosofica vecchia di secoli, alla bomba musicale sotterranea prodotta l'altro ieri. Passando magari per i paradisi artificiali, l'ultima tavola, un film che mi ha colpito o magari una poesia sconosciuta.

"The revolution will not be televised"
 disse Gill-Scott Heron, tenetelo bene in mente.

Una precisazione finale:
In troppi aprono angoli virtuali per esprimersi e trattare di stili di vita, convinti di essere geniali rispetto alla totalità delle altre persone.
Personalmente voglio solo offrirvi il mio - personale - scorcio sul reale.



Mesdames, messieurs, veuillez vous approcher.


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