venerdì 24 agosto 2012

GRIND TIMES X PADOVA VINTAGE FESTIVAL

Qualche mese fa è iniziata una bellissima collaborazione tra noi di Grind Times ed il Padova Vintage Festival

Mancano solo tre settimane all'evento più innovativo della città di Padova.



Tre giornate all’insegna del Vintage in un alternarsi di mostre, esposizioni, workshop, mostra-mercato e party.

Nel cuore della città, nello storico tribunale del '500, avrà luogo la terza edizione del Vintage Festival.

Il festival introduce un approccio non convenzionale ai temi vintage, ben lontano da tendenze nostalgiche. Un Vintage moderno, trasversale tra, moda, comunicazione e musica, sarà il fil rouge anche dei numerosi appuntamenti in cui personalità di rilievo e alcuni tra i massimi esperti si avvicineranno al pubblico attraverso un confronto generazionale nella fusione tra tendenze passate e contemporanee, con lo scopo di rinnovare le prospettive future. “Non perdere il tempo” dice lo slogan, il passato non è mai stato così presente.
Dal 14 al 16 Settembre il coinvolgimento nel Vintage sarà totale.

 
AGORA'
ospiterà la mostra-mercato con i più selezionati espositori vintage che condivideranno i loro ricercati archivi, accompagnati da DjSet e performances.

PRIMO PIANO
Esposizioni e mostre interdisciplinari, Jeans History di A.N.G.E.L.O, Black Sheep di Bob Rifo, le opere di Obey Shepard Fairey, Things di Dario Tironi e Koji Yoshida.

TEATRO / AUDITORIUM
Gli scavi romani del palazzo saranno la cornice dei numerosi incontri, workshop e rassegne.

APERITIVI / PARTY
live, dj set e party saranno irrinunciabili appuntamenti di fine giornata.

PROGRAMMA
Clicca QUI per un elenco dettagliato delL'intero programma dei tre giorni.



MANIFESTO:

1. La prima regola è che non ci sono regole

2. Il passato è solido il futuro è liquido

3. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma


4. L'audacia e la creatività saranno elementi essenziali del nostro vestire

5. È il momento di guardarsi alle spalle per poter andare oltre





Per approfondire ecco la pagina facebook del Festival oppure i singoli articoli che quotidianamente escono nel sito ufficiale.

Da ieri è uscita anche la pagina evento, sempre su Facebook, qui vi sarà possibile invitare direttamente i vostri contatti!

Se qualcuno di voi è un po' più specialista della rete abbiamo anche un profilo Twitter
potete menzionarci nei vostri tweet con @festivalvintage o taggarci con gli hashtag di riferimento
che sono #padovavintage e #vintagefestival
 
 
Vi aspettiamo numerosi! Anche noi del Grind Team saremo presenti in prima linea, per una ricognizione costante sul campo.

 
" We out here grindin' "

giovedì 23 agosto 2012

DUNE / Il futuro è passato



Il concetto di progresso è un meccanismo protettivo che ci difende dai terrori del futuro.”

Dune è un romanzo di fantascienza, parte di un ciclo, composto dalla fervida immaginazione di Frank Herbert, a partire dal 1965.
Perché, mi chiederete voi, tiro fuori questo "vecchiume" stantio dal cesto dei ricordi degli anni ’60?
Molti di voi avranno in mentea malapena il film, diretto da David Lynch, emblematico frutto rococò degli anni ’80 in cui recitò un improbabile Sting.

Il romanzo tratta della sfida - a sfondo ecologico - tra le due dinastie più influenti del pianeta Arrakis, per il controllo, di una landa ormai desolata e desertica, unico luogo di produzione e raccolta della preziosissima Spezia: sostanza fondamentale per la struttura della società galattica. Mélange – o altrimenti detta Spezia - è una potentissima droga, capace di allungare la vita, mostrare il futuro e dischiudere le più grandi potenzialità della mente umana.
La Spezia è inoltre essenziale per l’utilizzo di astronavi, alimenta inoltre i Mentat - particolari esseri umani dotati di capacità di calcolo degne di un computer - e infine essa è la chiave dei poteri delle Veggenti, dotate del dono della prescienza e della capacità di scovare la verità.

"Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito." Affermò George Lucas. Questo romanzo è infatti un contenitore incredibile dei «germi» del futuro immaginario fantascientifico, ma soprattutto è stato uno tra i primi, dopo i grandi maestri come Asimov e Dick, a proporre un futuro semi-distopico.

Forte è la consapevolezza riguardo alle tematiche dello sfruttamento e della tutela ambientale, davvero anticipatrice rispetto al trend dell’epoca, dove la sopraffazione ambientale era ancora sfrenata e incalcolata. Un’anticipazione brutale di quella che sarebbe stata - su sfondo contemporaneo - la lotta per il controllo dell’oro nero, tra le più forti nazioni mondiali. Senza riguardo all’ambiente, e a chi lo abita.
Molto importante è inoltre la tematica dei coadiuvanti per l’attività psichica degli esseri umani, il cui utilizzo in vasta scala è stato suggerito, con filtro della fantascienza, dall’autore ben prima dell’esplosione del fenomeno “woodstock” e della globalizzazione degli stupefacenti.
Non ultima tematica per importanza è quella suscitata dal complesso rapporto tra religione e politica, dove Herbert con particolare lungimiranza riesce a discernere quelle che saranno le derive del problema che da sempre ha colpito la storia dell'umanità, la cui risoluzione tutt'ora non sembra di facile impresa.

Mi limito a queste tematiche per iniziare a stuzzicare la vostra curiosità, con una delle più grandi opere letterarie del secolo scorso, paragonabile per mole, forma ed importanza a quello che fu la saga della Terra di Mezzo, J.R.R.Tolkien ed il suo Signore degli Anelli.

Un'opera fondamentale per il passato, utile per capire il presente, capace di traghettarci verso il futuro.


«Il puro piacere dell'invenzione e della narrazione ad altissimo livello.» Isaac Asimov
«Un mondo che nessuno ha ancora saputo ricreare con tale perfezione.» James Cameron
«Il meglio. Oltre ogni genere letterario e ogni epoca.» Stephen King
«Dune è parte integrante del mio universo fantastico.» Steven Spielberg


 

Artwork di Nicolo OOBE Sambugaro, artist & music producer.

domenica 19 agosto 2012

HAMMER FILMS: Horreur Retrò




Vi terrò per mano nell'aprire un leggero spiraglio di un'arrugginita porta barocca che da quasi otto decadi ha permesso ad intere generazioni di accedere negli abissi più reconditi delle paure dell'essere umano.

Fondata in un rugginoso 1934, la Hammer Film Production, è una casa di produzione cinematografica britannica, famosa per la sterminata serie di capolavori del genere horror, prodotti sin dalla sua nascita fino agli anni ottanta.
Se si prova a pensare al film inquietante per antonomasia, non possono non salire alla memoria lampi di tutto ciò che tra gli anni sessanta e settanta - grazie all'utilizzo della cosiddetta “formula Hammer” - ha generato la golden age del terrore.

Fanciulle senza tempo racchiuse nella loro crisalide di sempiterna bellezza, come se la maledizione della stregoneria di turno, le avesse condannate a ripetersi per sempre nel polveroso proiettore di un cinema di periferia, o da un VHS perso in chissà quale scantinato. Nei loro occhi risiede quella malizia dell'estraneo, trasudando un'epoca, quella a cavallo tra anni '60 e '70 consegnata ai posteri come emblematica del fenomeno Vintage, a cui tanto si tende, ma che trascende ogni volta qualsiasi tentativo di riproduzione fedele. E' proprio l'occhio inquisitore dello straniero, che stavolta invece è assunto dallo spettatore, quello che indaga oscuri scantinati, tenebrose magioni, grotteschi castelli, matrici per innominabili terrori, che in maniera ingenua, forse naïf , ma proprio per questo genuinamente spaventosa, rimescolano il maelström del sub-conscio radicale; ciò che da sempre sappiamo, ma che mai ammetteremo, nemmeno a noi stessi.
E' curioso il rapporto tra il gentil-sesso ed i terrori scatenati dalle menti di registi quali Terence Fisher e Freddie Francis, dove la bellezza femminile conferma e risalta in maniera diametralmente opposta la mostruosità della bestia, e la sua liminale potenza.

Inconfondibili templi sonori dalla più intensa atmosfera, con i primi utilizzi in assoluto della musica elettronica ma col fascino delle strumentazioni analogiche, tra le caratteristiche più pregevoli. Per non mettere al primo posto la panoramica dello sviluppo degli effetti speciali concreti, arrivato al suo apice, prima dell'inizio dell'ascesa della computer grafica, che tanto ha edulcorato l'horror movie, consegnandolo ad una dimensione – altra – priva dell'intimità che tanto ci legava ad esso, con l'attrazione verso tutto ciò che è baratro e oscurità, polo tanaticamente magnetico nell'economia dell'esistenza.

Cicli paralleli si sono susseguiti nel corso dei lustri, per approfondire nella maniera più viscerale i classici temi del terrore. Dal vampirismo della saga di Dracula passando per le vicende del costrutto Frankensteiniano, fino al susseguirsi di eventi filmici inerenti alla maledizione della Mummia, dall'altissimo potere evocativo.

Questa casa ha consacrato alla fama attori come Peter Crushing attore per sei volte di Viktor Frankenstein e altre cinque volte di Abraham Van Helsing; e Christopher Lee che per ben sette volte ha interpretato la figura di Dracula.


E' un mondo esoterico quello che vi si svelerà davanti, se solo lo vorrete. Non esclusivamente per i contenuti arcani, dove rituali impensabili prendono forma davanti ad occhi sbarrati e a corpi frementi; ma soprattutto per la modalità di approccio a questo canone d'arte, a cui difficilmente vi ci si potrà approcciare senza l'aiuto di un mentore concreto o avatarico, con cui è possibile apprezzare al meglio ogni singola sfumatura di ciò che è stato catalogato come il lato B, dal mondo cinematografico essoterico, dove grazie ad un televisore ed un riproduttore si è sempre creduto di poter padroneggiare un'arte, che in quanto visiva è capace di tempestare di suggestioni la fantasia, l'immaginazione ed il genio creativo di ognuno.
Tanti registi contemporanei sono debitori a questi scenari, per citarne uno fra tutti: Quentin Tarantino.


Niente, come la paura radicale, è capace di riattivare i geni atavici degli animali, quali noi siamo, rendendoci in grado di produrre connessioni sinaptiche irraggiungibili anche allo stupefacente più intenso ed immaginifico. Creando mondi impensabili a cui la realtà può solo che inchinarsi.



Artwork made by Nicolò OObe Sambugaro

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lunedì 13 agosto 2012