"...I Sutra usuali, accompagnati da mantra incalzanti vennero recitati; ecco che il signor
Matsushita - il sensei di Karate che ci accompagnava - si spogliò di tutti i suoi vestiti, tranne per il perizoma tradizionale, si legò quindi un asciugamano attorno
alla testa perfettamente rasata e si diresse direttamente sotto la
cascata con la schiena rivolta alla rocce. Come l'acqua si riversava su
di lui, le sue mani cominciarono a muoversi velocemente avanti e indietro, e le dita
si intrecciavano nei complessi mudra delle Nove Sillabe. La sua pallida
figura spoglia contro il muro di roccia e gli affascinanti movimenti
delle sue mani lo rendevano stranamente demonico, come se un potere o una
grazia ulteriori discendessero su di lui attraverso la gelida acqua della
cascata. I mudra divennero sempre più incalzanti e feroci, finché
improvvisamente iniziarono ad assomigliare agli artigli di un grosso
uccello, ed io realizzai che si erano trasformati le forme della sua arte marziale. Esplose quindi in tre o quattro tremendi kiai, lancinanti urli
diaframmatici che echeggiarono tra le rocce e la vegetazione. Uscì
infine dalla cascata, sorridendo, strofinando la parte inferiore del
corpo, decantando i pregi dell’acqua gelata dopo una lunga settimana di astensione
rituale dalle abluzioni. Le doti demoniche caddero improvvisamente dalla sua persona,
come cadrebbe un vestito, e in un breve istante tornò umano, ancora una volta. "
Kuniyoshi Keyamura Rokusuke under the hikosan gongen waterfall |
Tratto e tradotto da "The Catalpa Bow - A study of the sciamanistic practices in Japan" di Carmen Blacker (1975)
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