mercoledì 8 febbraio 2012

Sixpack France




Sedicente “post-youth brand”, ma precisando assolutamente “definitely not post-teenage“.
Un'esperienza “neo-giovane”, o piuttosto da “vecchio fanciullo dallo sguardo allucinato”.
Con questo range di aggettivi inizia la presentazione di Sixpack da parte dei propri orgogliosi demiurghi.


Al giorno d'oggi suona strano che qualcuno possa autolimitarsi in maniera così plateale per descrivere la propria creatura, in controtendenza con l'abitudine dei nostri tempi alla “nobilitazione”, alla sopravvalutazione delle proprie produzioni, oltre che delle proprie idee.

Art by Dave Decat (Belgium)
In queste piccole indicazioni non emerge nient'altro che la didascalia succinta del –  fenomenoSixpack France. Esulando dai semplici e “pettinati” confini di un clothing brand, una nuova esperienza di accostamento al reale, è ciò che vi si presenta agli occhi non appena accedete a Sixpack.fr 

Art by Shangon Kim (South Korea)



Un caleidoscopio sensoriale e suggestivo, che permette la reminiscenza del proprio passato stimolando quel bisogno di estrinsecazione radicato – e cementato – nelle segrete del proprio subconscio. Che come brace nascoste dalla cenere, viene riattizzata dal vento di freschezza che porta questo ultra-feticismo in dettagli e particolari che gratificano e saziano il senso più valorizzato del mondo occidentale.


La vista  infatti è completamente assorbita dall'intrico di impulsi delle più disparate provenienze. Dal collage di qualche sotterraneo artista francese. Al richiamo all'esoterismo dimenticato nei bui corridori di qualche biblioteca parigina. Senza disdegnare il neo-minimalismo “distratto” che tanto richiama al nostro passato, quando ci sentiva capaci di riprodurre su di un voglio ogni tipo di visione, eiaculata dalla nostra fantasia non ancora soppressa e incarcerata, dal presente alienante e soprattutto massificante.
Art by Stefan Marx (Germany)


Abbandonata la paura di ciò che si desidera, non c'è più il timore di vivere una singolarità adolescenziale da tempo rifiutata, assieme alle sue idiosincrasie.
Un percorso simile, concedetemelo, al regresso visionario di un Blake che accetta il proprio sostrato mentale, la propria coscienza originaria, per raggiungere quella “creatività superiore” che sola può permettergli di spalancare le porte della percezione.




                                                         
   
   

                                                         

                                                                                                      « On dormira quand on sera mort ! »
Art by Joe Misurelli (USA)

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